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New York

Una meta forse un po’insolita per me, da sempre grande amante dell’Africa e dell’oriente, ma è anche vero che la Grande Mela conserva intatto il suo fascino, la capacità di ipnotizzare i suoi visitatori, riuscendo a regalare non poche sorprese.

 

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Novembre è certamente un mese freddo, con la temperatura che si aggira intorno ai 3/4 gradi centigradi, tuttavia caratterizzato da buone giornate (anche se, si sa, a New York il tempo è variabile un po’ in tutte le stagioni).
Sono atterrata all’aeroporto di Newark, New Jersey (scelta consigliata, dal momento che è più vicino a Manhattan rispetto al JFK). Per arrivare a Manhattan non è necessario prendere il taxi. Gli spostamenti con i mezzi pubblici sono comodissimi ed economici.
Spendendo 14$ dall’aeroporto potete prendere l’Air Train; la prima fermata a Manhattan è Penn Station (Penn è l’abbreviazione di Pennsylvania), Madison Square Garden. Insomma, pieno centro.
L’accomodation a New York non è cosa semplicissima: è facile trovare sistemazioni scadenti anche se molto centrali, o alberghi dignitosi ma lontani da Downtown. Scegliete con attenzione. Noi abbiamo preso in affitto un appartamento. Spesso il rapporto qualità-prezzo è ottimo.
Ci siamo sistemati sulla 6 Avenue, incrocio 37esima strada.

New York City va visitata da sud verso nord. Dunque prendete la metro (2 $ a corsa) che non fa fermate intermedie e dirigetevi verso Lower Manhattan, per poi cominciare a risalire. A piedi!

Il Battery Park, se è la prima volta che visitate NYC, è tappa obbligata. Da lì potete ammirare la Statua della Libertà, il simbolo dell’immigrazione. Il primo segnale, forte, per gli europei che arrivavano nel Nuovo Mondo per sfuggire dall’oppressione e alla ricerca della grande opportunità.
Tempo permettendo, si può andare a visitare Ellis Island, la frontiera d’ingresso per gli immigrati dal 1892 al 1954.
Nell’area Lower, in realtà, non c’è moltissimo da vedere. Ve la potete cavare agevolmente con una puntata a Wall St., Financial District, e una visita al tragicamente noto Ground Zero, luogo nel quale un tempo New York sfoggiava il suo sfavillante World Trade Center. Una sosta obbligata, per cena, è invece Les Halles, magnifico bistrò in stile francese dove lavora il famoso cuoco viaggiatore Anthony Bourdain.
Mangiate a volontà. I ristoranti di Manhattan, tranne qualche rara eccezione, sono abbordabili, e se vi abbuffate, potreste spendere al massimo 60 o 70 dollari a testa. Se mangiate da persone normali, invece, è difficile che usciate dai ristoranti avendo speso più di 30 o 40 dollari.

Cominciate a camminare. Direzione nord. Direzione Chinatown.
L’area originariamente era occupata dagli italiani, si respiravano odori e si gustavano sapori tricolore, mentre oggi, fatta eccezione per qualche sporadico ristorante nostrano, è quasi interamente occupata dalla popolazione di origine cinese (si stimano circa 150mila abitanti). Non è semplicissimo delimitare la zona di Chinatown, ma è certo che le strade principali sono Canal, Baxter e Mulberry St. Perdetevi letteralmente tra le bancarelle, alla ricerca di tutto e niente. Ammirate i banchi di pesce e lasciatevi assordare dalle contrattazioni della popolazione locale. Comprate il te, acquistate erbe profumate, radici, e ammirate il surreale caos del quartiere. E, all’ora di pranzo, entrate in uno dei mille ristoranti (magari non guardando le cucine) e gustate un ottimo pasto a prezzi davvero irrisori.

Dirigetevi verso est, Lower East Side, partendo dalla bellissima Delancey St. e curiosando in giro per il quartiere ebraico. Con un po’ di fantasia, immaginatevi di essere sul set cinematografico di “C’era una volta in America”. Vi assicuro che non sarà difficile. Avete fame? Bene. Stanton Station. Una delle più alte espressioni di fusion newyorchese. Locale splendido, vi consiglio di ordinare tanti piccoli assaggini e poi condividerli con i commensali. Ma ricordatevi di prenotare.

A nord trovate l’area più chic della Grande Mela. Sto parlando di Soho, Noho e Nolita. Delimitato da Washington St., West Houston (ricordate che a NYC si pronuncia ouston) e Bowery, questo territorio offre di tutto. Splendide boutique, gallerie d’arte come se piovesse, mercati di frutta e verdura. Preparatevi a spendere, ma occhio: questa zona è bellissima ma anche piuttosto cara. Un salto all’Apple Store, poi al volo verso Bloomigdale Soho, un giro verso il chip Daffy’s e una lunga permanenza da Anthropology, a comprare abiti femminili e oggetti per la casa. Io ci ho passato circa un’ora (due volte).

Il Village! Il verde, le stradine tranquille, le palazzine storiche. Una delizia. Fate avanti e indietro per le vie di questo bellissimo quartiere (che si estende, da est verso ovest, da Hudson St. a Broadway), reso ancora più famoso dalla serie tv “Sex & The City”. La casa di Carrie Bradshaw? Su Perry St. Un po’ di buona musica da acquistare? Rebel Rebel (un negozietto minuscolo che trabocca dischi da tutti i pori). E poi la New York University, Washington Sq. Park, il quartiere gay (Christopher St. e Gay St.). Mi raccomando: uno sguardo alle caffetterie piene di ragazzi col Macbook. Insomma, è o non è New York?

Dirigetevi a nord ovest, ad ammirare il favoloso Meat packing District. Si, il vecchio quartiere dei macelli e da qualche anno uno dei più lussuosi e trendy di NYC. I ricconi, stanchi di Midtown, si sono trasferiti qui. Nel mattatoio. Dove lo stile minimal di negozi e ristoranti lascia senza fiato. Fate attenzione però: prezzi piuttosto alti. Un jeans su misura? Nessun problema: c’è An Ernst Cut & Sewn (ma se non volete spendere 400 dollari di jeans, potete anche comprare delle fichissime magliette). Abiti femminili ultimo grido? B8 Couture. Aperitivi? Dove volete. Al Meatpacking non sbaglierete di certo!

Volete comprare alla grande spendendo niente? O ammirare ancora gallerie d’arte? Ok. Benarrivati a Chelsea, delizioso quartiere a nord del Village. Grandi marche casual a prezzi irrisori, è anche l’area del Chelsea Hotel, famoso per aver ospitato per molto tempo alcuni mostri sacri della musica pop e rock (Madonna, Sid Vicious). Non perdetevi il Chelsea Market: bellissima struttura in mattoni dove poter fare dell’ottima spesa e, ovviamente, gustare un meraviglioso pasto nel ristorantino adiacente (pesce in abbondanza, fanno un tuna burger straordinario).

A questo punto è il caso di dare uno sguardo al Flatiron District e, ovviamente, al Flatiron Building di Union Square. Non preoccupatevi se non lo conoscete. Non passa inosservato. Vale la pena di passare un po’ di tempo nel mercatino di Union Sq. E consiglio vivamente una visita al Museum of Sex. Il tutto prima di farvi venire il torcicollo dai grattacieli di Midtown.

Chrysler Building, Empire State Building, le Nazioni Unite, il Rockefeller Center, la Trump Tower, la New York Public Library. Sono tutti qui. Guardate tutto, ammirate tutto. E resterete a bocca aperta. Mantenete alta la concentrazione, perché dovete visitare il MOMA, prima di dedicarvi allo shopping compulsivo.

Battete passo passo la 5th Avenue, senza trascurare la sesta. Abercrombie and Fitch, Brooks Brothers, Quicksilver, NBA Store, Barney’s, Fao Schwarz, Macy’s, Victoria’s Secret e tanti tanti altri. La vostra carta di credito comincerà a bollire!

Se transitate su quest’area all’ora di pranzo, la tappa obbligata è Todai: mega ristotante self service asiatico a menu fisso (circa 25$). Mangiate a volontà. Per cena? L’eccezionale cucina a stelle e strisce di Virgil’s Real Barbecue. Costolette di maiale, nachos, guacamole, salsa BBQ, porzioni gigantesche e prezzi ridicoli per questa taverna con tovaglie a scacchi bianche e rosse. A sera onoltrata è obbligatoria una lunga passeggiata per Time Square. Fantastica!

Avete ancora energie? Dirigetevi al Theatre District e scegliete il musical che più vi aggrada.

Ma New York è ancora molto molto altro. New York è anche Central Park, il grande polmone verde nel cuore dell’isola. New York è l’Upper East Side e l’Upper West Side. Il Guggenheim Museum, il Metropolitan, il Lincoln Center, gli immancabili chioschi di hot dog.

All’appello manca Harlem, il grande quartiere afroamericano, una volta un ghetto, ora una splendida area a nord di Central Park. Sicuro, tranquillo, pittoresco, Harlem offre a chi la visita un bellissimo spaccato della cultura coloured, fatto di strade che prendono i nomi dei grandi leader che si sono battuti per i diritti civili. Un quartiere affascinante, senza alcun dubbio.

Se volete ancora un po’ di pratiche tips eccovi serivti:

PRANZO:

da PASTIS è obbligatorio http://www.pastisny.com

 

BRUNCH:

l’ATLANTIC GRILL http://www.brguestrestaurants.com/restaurants/atlantic_grill/index.php

 

APERITIVI & DOPO CENA

Salon de Ning dell’Hotel Peninsula http://www.peninsula.com/New_York/en/Dining/Salon_de_Ning/default.aspx

Asiate del Mandarin Oriental http://www.mandarinoriental.com/newyork/dining/asiate/

 

CENA:

ASIA DE CUBA http://www.morganshotel.com/morgans_hotel_asia_de_cuba.asp ,che secondo me è uno dei migliori di NY

BLUE RIBBON a Columbus Circle (http://www.blueribbonrestaurants.com/) Sushi

SPICE MARKET (http://www.spicemarketnewyork.com/)

CORNER BISTRO, un postaccio che a vederlo non gli daresti 2 euro, fanno gli hamburger migliori di NY  http://cornerbistro.ypguides.net/

 

CARNE:

A NY ci sono almeno 4-5 posti validi, il vero problema è che sono tutti un poco troppo turistizzati.

Io consiglio o Gallaghers (http://www.gallaghersnysteakhouse.com/) dove varrebbe la pena di andare anche solo per il purè che fanno, oppure (e la carne forse li è migliore) PETER LUGER (http://www.peterluger.com), a Brooklyn.

 

PESCE:

Ocean Grill http://www.oceangrill.com/

Grand Central Station Oyster Bar http://www.oysterbarny.com/ , ristorante dentro la stazione di Ny che serve gigantesche Aragoste del Maine

 

DOLCI:

MAGNOLIA BECKERY: http://www.magnoliabakery.com/

 

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