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Potosì- una città che odora di morte!

Potosì è la città più alta del mondo a 4068mslm. Vale decisamente la pena andarci! Secondo me è quasi il posto più interessante della Bolivia, perché viaggiare non è solo vedere bei panorami, bisogna anche capire la cattiverai umana dove si è spinta nella storia, con la speranza di non ripetere gli errori già fatti.

Dalla stazione dei bus prendete un taxi al centro costa circa 1€. Io ho alloggiato al Hostal la Casona, e a dire il vero lo consiglio fortemente, una singola bagno in comune 45BOB bagno privato 65BOB, dormitorio 35BOB. Ha wi-fi un bel patio dove servono colazione e riscaldamento nelle stanze, il che fidatevi non è da sottovalutare. Molto carino anche Hostal Compania di Jesus, ex convento adibito ad hotel, se invece i vostri gusti si dirigono verso un party hostel andate al Koala Dan, è pieno di 20enni festaioli!! Per quanto riguarda i ristoranti, mentre a pranzo potete andare in qualsiasi ristorante che proponga un menù del giorno (sicuramente fresco e saporito con un prezzo irrisorio dai 10 ai 20 BOB) la sera andate al 4068 l’unico posto pseudo occidentale con un minimo di socialità, il posto è cairno il cibo e buono e farete senz’altro amicizia.

 

 

 

Passando alle cose serie, Potosì è famosa per las minas, le miniere d’argento; per quanto riguarda il turismo gringo si va lì per fare un giro nelle miniere, vivere il loro girono da minatori, un po’ come un parco di divertimenti; secondo me bisognerebbe avere un’approccio completamente diverso.

Potosì è stata per 200 anni la città più ricca della colonia spagnola, nel XXVIII secolo aveva più abitanti di Parigi e Londra, è la città del Cerro Rico il più grande giacimento d’argento del mondo!

Gli spagnoli per più di 200 anni hanno schiavizzato gli indios gettandoli in pasto alla montagna, sono morti più di 8000 persone per portare argento in Europa. Non veniva loro fornito cibo, solo foglie di coca per lavorare dalla 18 alle 36 al giorno! La città era divisa in due settori e in quello indios le case e le chiese danno le spalle al Cerro Rico così che gli indios non debbano vedere dove andare a morire. Il Cerro Rico è uno degli scempi più grandi della storia, ma ovviamente nessuno lo sa! Tutto l’argento è finito all’incirca nel ‘800 ma tutta la popolazione maschile continua a lavorare in miniera, ad oggi si estraggono prevalentemente altri minerali. Le miniere sono organizzate in cooperative, ovviamente tutti i minatori lavorano in completa assenza di ogni forma di sicurezza, solo piccone carrello e dinamite, non usano scarpe antinfortunistiche nè tanto meno maschere per respirare. Un minatore mediamente muore dopo circa 6-10 anni di lavoro e dato che ogni famiglia ha circa 8 figli il più grande deve continuare il lavoro del padre altrimenti si perdono i propri diritti nella cooperativa.

A parte le condizioni disumane delle miniere, ci sono anche quelle delle raffinerie. Praticamente usano le stese tecnologie per separare i minerali che si usavano 200 anni fa, vengono usati acidi e prodotti tossici all’aria aperta e gli operai lavorano a mani nude senza alcuna protezione, vi assicuro che l’aria è irrespirabile

Tutti i tour della città organizzano una “gita” alle miniere, una cooperativa porta i turisti nella loro sede, li veste da minatori poi si va al mercato dei minatori e si comprano dei regali per gli operai, come foglie di coca, alcool, coca cola, acqua e poi si arriva in miniera, ovviamente una miniera attiva, dove altre 50 persone si stanno spaccando la schiena davvero. Si scende con loro si vedono le reali condizioni in cui si lavora, nel senso che attraversi cunicoli di 30cm , ti sdrai per entrare in un’altra cavità alterni temperature di 0°e 40°, per circa 2 ore per poi uscire boccheggiante, con le lacrime agli occhi fingendo di essere orgoglioso si averlo fatto. So che può sembrare supponente il mio punto di vista, ma credo che sia irrispettoso andare a fare una gita turistica dove la gente muore.

E’ sicuramente fondamentale andare a vedere le miniere perché se non ti si torcono le budella dal vivo non capisci quanto tutto questo sia assurdo, ma io consiglio di prenotare il tour e non entrare nelle minas (lo dice anche Lonely Planet) e se si ha la fortuna di parlare spagnolo, vi consiglio di occupare le due ore a parlare con i minatori, se non siete dei cyborg è un’esperienza che vi cambia.

C’è una puzza e una polvere che vi entra nell’anima, nn ho mai visto un luogo che sapesse di morte più di quello.

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