A volte la bellezza di un luogo non è data solo dal posto in sé ma dalla passione e dall’amore con cui la gente te lo racconta.
Mentre ero in Salento per il mio percorso olistico organizzato con Rainbow Salento sono andata a visitare il Parco Archeologico delle Mura Messapiche , un altro di quei tesori italiani che all’estero sarebbe stato un polo turistico nazionale e che da noi, va avanti senza fondi , ma solo con l’amore degli archeologici che ci lavorano.
salentolistico
Il parco ha un’importanza enorme nella storia del sud Italia, le origini storiche di Manduria.
Forse non tutti sanno che il simbolo della città di Manduria è un pozzo con un mandorlo, ci sono molte leggende legate a questo simbolo. Innanzitutto a Manduria esiste una fonte d’acqua antichissima che si conosceva fin dal X secolo a.C. al tempo degli apigi, con il tempo è la leggenda l’ha trasformata in fonte di fertilità così diventò meta di pellegrinaggi. La leggenda narra che sul pozzo nacque un mandorlo che fece delle mandorle d’oro donando soldi agli apigi e permettendo loro di crescere nei secoli a venire. Proprio per questo sul pozzo di origine romana è stato piantanato un mandorlo, riportando questo punto al simbolo della città.
Nel parco archeologico ci sono i resti della città messapica risalente al VIII a.c. ci sono punti in cui si vedono benissimo le strade, la costruzione delle mura e anche i punti in cui sono state rinforzate le mura di cinta della città. Nei secoli a venire questa zona si trasformò anche in necropoli come testimoniano i loculi di pietra rinvenuti. Purtroppo la città nei secoli è stata saccheggiata più volte così non sono mai stai rinvenuti grossi tesori in queste tombe antichissime.
La Onlus Parco Mura Messapiche organizza anche dei campi scuola per i ragazzi di Manduria per incuriosirli sul mestiere dell’archeologo, ci sono dei veri e propri scavi creati ad hoc per i bambini, un’idea davvero carina .
L’area del parco archeologico è davvero vastissima e purtroppo non tutta accessibile. Il punto che più ho amato è una Chiesa di San Pitro Mandurino, piccola chiesa ipogea bizantina del III secolo, si possono vedere bene i diversi periodi in cui è stata oggetto di culto. In epoca bizantina oltre la piccola cappella sormontata da un dipinto del cristo pantocrate, il culto si sviluppava nel sottosuolo, in catacombe affrescate. Poi successivamente nel 1724 ridipinto tutto con lo stile dell’epoca che è ancora quello presente ad oggi.