Chicago
La città che gira intorno al “Loop”.
Se siete amanti dell’architettura questa è la città per voi!
Chicago è l’esempio che non tutti i mali vengono per nuocere, nel 1845 fu completamente distrutta dalle fiamme e come una delle più classiche fenici rinacque dalle proprie ceneri.
Come tutte le guide vi diranno, gli architetti più importanti delgi ultmi 150 anni hanno espresso la propria creatività in un palazzo di Chicago in modo tale che tutti noi entrando nel bagno delle donne del caffè del 96° piano del Hancock Building possiamo ammirare il più bello skyline degli Stati Uniti (decisamente meglio di NYC!).
Chicago come la sua metropolitana (the EL) è costruita intorno al quartiere storico di The Loop. Ognuna delle 7 linee metropolitane compie l’itinerario circolare intorno al Loop, praticamente tutte ad un certo punto fanno lo stesso itinerario! Non ho ancora capito l’utilità ma può avere i suoi risvolti positivi. Incorniciato da the EL il cuore della città è senza ombra di dubbio il quartiere The Loop, dove per l’appunto sono tutti i grattacieli storici di Chicago.
Personalmente consiglio di iniziare la passeggiata dall’esterno del fiume, in modo da potersi godere il panorama dei ponti in ferro battuto fino al più imponente di Michigan Avenue. Dedicate due mezze giornate al the Loop, una dove potrete perdervi a testa alta tra le strade, immaginando di esse ai tempi di Al Capone, o più semplicemente un allievo della Prairire School di Frank Lloyd Wright, ed una in cui vi farete trasportare sul Chicago River da un comodissimo battello, lo spettacolo è decisamente più emozionante visto dall’acqua.
Vi consiglio i tour organizzati dalla Chicago Architecture Fondation (90m min) dove una guida vi illustrerà la storia di tutti gli edifici. Concludete la vostra passeggiata nel Millennium Park, lo spettacolo più sorprendente di Chicago, un museo di architettura all’aperto con un’atmosfera del tutto unica. A seconda della stagione in cui lo visitate e della luce, vi regalerà un’esperienza completamente diversa. Il momento migliore per godere appieno del Millennium Park e soprattutto per poter fare delle fotografie degne di nota è una giornata infrasettimanale di mattina presto, fino alle 9.30/10.00 lo troverete praticamente deserto. Dopo una serie di foto ironiche fatte al vostro profilo riflesso nella struttura del Bean proseguite sulla passerella sopra elevata ed incamminatevi verso il padiglione moderno del The Art Institute of Chicago fatto da Renzo Piano, un po’ di orgoglio nazionale non fa mai male. La visita al museo vale decisamente la pena e la spesa 18.00$ ( il venerdì dopo le 17:00 è gratuito); il secondo ed il terzo pieno sono i miei preferiti.
La collezione degli Impressionisti è meravigliosa, tanto da competere con il Museo d’Orsay di Parigi. Le collezioni degli artisti degli ultimi 50 anni sono molto belle, specialmente quelle degli europei. Come contemporanei alcuni sono fantastici altri…non li capisco! Le collezioni di arte classica sono pressoché ridicole specialmente per un europeo; ma quelli arte orientale possono sorprendere.
Se vi trovate nel museo verso l’ora di pranzo concedetevi una pausa al ristorante al “Terzo Piano” come cita un cartello ( sempre per sottolineare il nostro orgoglio genovese) a seconda della stagione potrete scegliere tra una terrazza stupenda con affaccio sul Millennium Park ed il ristorante con pareti di vetro per non limitare la vostra contemplazione architettonica.
Concludete la visita con un giro del padiglione antico e soffermatevi a leggere la preghiera colorata che trovate tra gli scalini della scala interna. Di fronte all’entrata storica c’è il negozio della Chicago Architecture Foundation, vi consiglio di comprare qualche indispensabile oggetto inutile di cui vi ricorderete per molto tempo.
Proseguendo verso Nord incontrerete il Near North, la mecca dello shopping! Una vota attraversato il Michigan Bridge per circa un kilometro sarete immersi nel Magnificent Mile, un agglomerato di negozi e centri commerciali capace di azzerare la vostra carta di credito! Oltre le classiche marche di negozi, l’Apple Store, il sempre caro a noi europei Abercrombie & Fitch, vi consiglio di dedicare una lunga sosta ad Anthropologie (tra Mitchigan Ave e Chicago St.) una tappa obbligata ogni volta che si va negli States! Se strisciare la carta di credito vi ha fatto venire un po’ di appetito, il quartiere offre locali storici dove assaggiare la famosissima Deep-Dish Pizza come Pizzeria UNO( 29 E Ohio St), preparatevi a fare una lunga fila, e Giordano’s (730 N Rush St).
Personalmente la mia ortodossia nei confronti della pizza napoletana, mi ha allontanato da questi locali storici, facendomi rifugiare nel più classico dei ristoranti messicani, Chipotle (6 W Grand Ave) a metà tra un fast food e un grill restaurant, diciamo che sono specializzati in burritos e tacos..ottimi! hanno anche il burrito senza tortilla..un po’ come ordinare una pizza margherita senza pizza!
Girando verso Ovest si incontra il West Loop, tipico quartiere post industriale che cerca di attirare giovani artisti. E’ noto per le gallerie d’arte (tra Washington e Peoria) ed effettivamente si trovano articoli interessanti di artisti contemporanei a prezzi accettabili; ma attenti, sono aperte solo da martedì a sabato dalle 11 alle 17. Vi consiglio di dare prima uno sguardo a www.westloop.org c’è tutto sulle gallerie, gli eventi e i locali notturni. Saltate la visita a Greek Town a meno che non vogliate cenare in un ristorante greco e prendete un taxi per Pilsen, il quartire messicano.
Pilsen è ufficialmente il mio quartiere preferito di Chicago, anche se effettivamente non ne è molto rappresentativo, ma adoro lo spirito di lotta sociale con cui i messicani hanno rappresentato la loro emigrazione. Iniziate la visita dal National Museum of Mexican Art (chiuso il lunedì) propone anche esposizioni temporanee molto interessanti.
Come tutte le vostre guide vi diranno, Pilsen è il quartiere dei murales, come i messicani hanno sempre fatto da millenni, a Chicago hanno rappresentato la loro storia ed espresso i loro disagi dipingendo le pareti delle loro case, in un modo davvero emozionante. I più bei murales cittadini che abbia mai visto. Prendete un caffè nello storico Jumping Been Cafè sulla 18th St, ma ricordatevi di non pranzare lì, c’è solo cibo americano di sapore alquanto scarso. Spostandovi verso Nord incontrerete Wicker Park, Bucktown e Ucraine Village.
E’ un alternarsi di ristoranti alla moda, boutiques di stilisti americani e negozi vintage. I quartieri residenziali di Chicago nella maggior parte hanno le attività commerciali solo sulle strade principali, tutto intorno ci sono solo casette liberty a due livelli o condomini. Pertanto vi consiglio di prendere una metro fino a Division e proseguire per Division St in direzione Ovest verso Humboldt Park, saltellate su e giù per la strada per osservare le vetrine dei negozi indipendenti vi consiglio Habit , ha delle collezioni davvero fuori dal comune.
Se avete occasione di tornarci di sera fermatevi per un angus argentino da Folkrore all’altezza di Hoyne St (bellisimo il murales che ha sul davanti) o se vi piace la pizza organica al lato troverete Crust, i camerieri sono gentilissimi e la pasta della pizza è buona, ma per me non si può ordinare una pizza che prevede besciamella al posto della mozzarella di bufala! Se visitate Chicago durante i 6 mesi di clima temperato potrete pranzare o cenare al aperto da Boundry (Division St con Winchester st) o prendere una birra e un panino da Ale House tipico bar/pub. Risalite per Milwaukee Ave fino a North Ave, perdete un po’ di tempo tra i negozi di usato a comprare un pantalone frikettone da Free People. La mia ultima tappa di Chicago è stata un giro per Lincoln Park e Old Town , senza dubbio il quartiere più chic della città. Iniziate da Lincoln Park fermata Diversey del EL e proseguite verso est, non potete evitare una tappa shopping da Akira c’è sia il negozio dedicato solo alle scarpe dove una donna non può trascorrervi meno di un’ora ed uno dedicato solo ai vestiti, un po’ dispersivo, ma si possono fare dei buoni affari. Riposate le vostre membra da The Counter un fantastico ristorante dove puoi creare il tuo hamburger preferito da solo, e sbizzarrire la tua fantasia, la clientela è decisamente hip e giovane, ve lo consiglio la domenica a pranzo. Girate verso Clark St, una stada molto carina, prendetevi uno snack da Lito’s Empanadas o da Nabel Tree Cafè all’altezza di Alincton, molto carino e soprattutto munito di WiFi. Passeggiate fino a Lincoln Ave dove all’altezza di Fullerton incontrate Bourgeois Pig Cafè un emporio dove servono insalate e panini, ambiente molto raccolto tipo casa della nonna, fa anche servizio di take away.
Proseguite fino a Armitage Ave, adoro i negozi che ci sono specialmente Francesca’s Collection, l’idea che il mio nome in America sia quasi esotico, mi esalta! Solo per questo motivo ho comprato un sacco di cose. Lì vicino trovate il CAFE BA-BA-REEBA! Una taperia spagnola, molto grande e frequentato da ragazzi, la cucina è buona soprattutto la sangria bianca, spero non vi capiti come è successo a me, che qualcuno rimanga stupito davanti ad una paella perché non sapeva fosse a base di riso! Se preferite cucina giapponese, vi consiglio The Lips, i rolls sono davvero fantasiosi, altrimenti se vi piace il guacamole e l’enchilada non potrete non andare da Adobo Grill (N Wells St) Come vita notturna a me piace un quadrivio verso Near North, il mio preferito è il Sound Bar ha una musica house fantastica e anche il piano Hip Pop è davvero divertente; Il Rino, praticamente di fronte, è più da notte inoltrata ed anche li la selezione musicale vale l’attesa. Se invece non potete resistere al richiamo della salsa, dopo cena il ristorante 27 verso la mezzanotte si scalda, è frequentato quasi esclusivamente da latini, potete dimenticarvi di parlare inglese; mi raccomando fatevi fare un mojito!
Ultimo consiglio, andate su www.restaurant.com è un sito che vende sconti per i ristoranti di tutti gli Stati Uniti, e a Chicago ha un’ottima selezione. Se sei amante degli Stati Uniti leggi anche il racconto di New York.
Devo essere onesto, pur essendo un talebano della margherita, io non ho resistito alle deep dish di UNO e Giordano’s. Anzi, per la tristezza di non mangiarla più a lungo, l’ultima volta, l’ho comprata in uno dei loro punti vendita nel Terminal 3 di ‘O Hare!
Di pizza e di “italiano” non ha nulla, con quelle salsicce è pesantissima, ma è davvero buona: http://i.imgur.com/jlB9Q2e.jpg
Da non perdere il Frank Lloyd Wright district, ad Oak Park.
Grazie delle tips ma per me sei eretico!
😉
Bisogna andarci facendo finta che i nomi dei ristoranti non siano italiani, e che la loro pizza non si chiami… pizza. Pensa che quella roba deve cuocere in forno quasi un’ora!
In compenso, a NY c’è Starita, oltre al famoso Numero 28, che fanno una pizza molto migliore di quella che si può mangiare in tante parti d’Italia.
Oddio un ora ? Michele si sentirebbe male! Tanta roba Starita, ovvio che è meglio di tanti posti in Italia infatti io la pizza la mangio solo a Napoli , sono talebana!